La
Trinacria ha un cuore, passionale ed esplosivo, nascosto sotto le vesti della
sua elegante e misteriosa rappresentante. Il sangue ardente che scorre tra le
sue viscere scalda l’animo dei siciliani, ed alimenta il fascino che attorno ai
suoi fulgidi zampilli attrae e riunisce da sempre i popoli di mille culture in
cerca del Paradiso lungo i crocevia del Mediterraneo.
E
trovano lei. Si presenta elegante, maestosa, imponente. Scioglie i suoi lunghi
ed eterei capelli grigi al vento del Mediterraneo. Il suo bianco mantello ne riveste
le spalle, fino a ricoprire le sue verdi vesti, dal profumo di mandorli ed
aranceti, frammisti al sapore di tiepida salsedine. E’ “A Muntagna”, come la chiamano loro, i vigili abitanti dell’Etna. Ne
portano il rispetto dovuto, e la vegliano costantemente, affinché il suo umore
non diventi troppo irascibile, troppo focoso.
Quando
questo accade, i rivoli lenti ed implacabili macchiano il mantello, scorrendo
lungo i fianchi in un abbraccio spettacolare e spettrale. Questo timore
mantiene in allerta gli specialisti del suo umore, i sismologi. Il suo atteggiamento
apparentemente calmo e pacato, può essere ingannatore, e sbottare
all’improvviso con esuberanza. Nelle sue profondità, infatti, pulsa tutta la
sua vita, le sue inquietudini, le sue tensioni, quelle che determineranno impetuosamente
il suo comportamento: uno spettacolare esplodere che può essere tanto magico
quanto tragico.
Da
qui l’esigenza degli esperti di studiare quei moti interiori che animano il
vulcano più grande ed attivo d’Europa. Il tentativo è quello di monitorare la
sua energia interiore e di prevedere i suoi cambi d’umore che traboccano in
eruzioni spettacolari. Per fare ciò i
sismologi affidano i loro studi e le loro previsioni all’utilizzo di uno strumento
fondamentale: il sismografo. Esso misura la natura e l’intensità dell’energia
che si sviluppa nelle profondità, dalle minime vibrazioni alle vere e proprie
scosse terrestri. Il sismografo deve dunque rappresentare fedelmente il
movimento del suolo, e lo fa attraverso una sua specifica scrittura: il
sismogramma.
Un
pennino scrive e trasferisce il messaggio energetico dalle viscere della terra
ad un foglio di carta. Il suo movimento capta l’attenzione di chi ha imparato
ad interpretarlo. Ogni piccola variazione grafica può tradursi in un messaggio
importante per coloro che leggono la “Scrittura della Terra”!
La
scrittura su un foglio può essere un sismogramma tanto della Terra come
dell’Uomo. La penna e l’inchiostro sono gli strumenti ultimi per trasmettere le
emozioni e gli umori di Entità vibranti! Con la differenza che i moti della
crosta terrestre vengono tradotti attraverso sofisticati strumenti meccanici o
digitali, mentre le emozioni sono tradotte dalla mano. Risultato, ogni piccolo
gesto grafico riflette fedelmente dati significativi.
Lei,
la Montagna, può apparire pacata, seducente, quieta, ma quando la sua scrittura
rivela allarmanti cambiamenti, nel movimento, nell’ampiezza, nella velocità,
possiamo prevedere che anche il suo comportamento cambi, esprimendoci con
impeto e turbolenza le sue tensioni ed il suo nervosismo.
Allo
stesso modo, la scrittura di una persona che si mostra apparentemente calma,
può invece rivelarci le sue tensioni più intime, il magma delle sue emozioni
che attende di farsi strada alla prima occasione per sfociare in una inattesa
reattività. Quante volte siamo stati sorpresi da atteggiamenti inattesi! Il
punto sta proprio nel focalizzare l’attenzione non tanto sul comportamento evidente
ed apparente, ma sulle energie che si muovono al suo interno e che se tra loro
in conflitto, mal vissute o sottoposte a determinate tensioni, potrebbero
esplodere in eruttive manifestazioni anche pregiudizievoli. I segni
predisponenti e premonitori di queste “eruzioni” sono evidenti agli occhi di
esperti grafologi.
Il
vulcano è un’immagine eloquente di come il macrocosmo-Natura
ed il microcosmo-Essere-Umano siano
in risonanza, funzionino con gli stessi meccanismi, come siano l’uno il
riflesso dell’altro, idea cardine della visione orientale della Vita.
I
moti interiori, quell’Energia che nutre ed alimenta la Vita, è prevalentemente
lontana dai nostri occhi, è nascosta nel nucleo della nostra identità. E’
quella parte di noi che già Freud e Jung identificavano con l’“inconscio”, in
cui è contenuto tutto il nostro Essere, il nostro potenziale! Quello che
determina, per la maggior parte a nostra insaputa, il nostro comportamento. Un
mare sotterraneo di fuoco, dai movimenti imperscrutabili ed imprevedibili.
Questo “Mare sotterraneo”, che scorre tra le grotte umide ed oscure, trasmette
la sua energia tutt’attorno a sé trapelando attraverso piccoli segni, tanto
inosservati quanto significativi.
Quando la Montagna scrive, trasmette al pennino tutta la sua energia,
le sue perturbazioni, ed infine esplode, portando alla coscienza propria e
degli altri parte di quell’ignota interiorità!
Anche
l’Uomo esprime tutto il suo Sé attraverso innumerevoli modalità: l’espressione
del volto, il tono della voce, come si muove nello spazio, come gesticola con
le mani…. Come muove la mano sul foglio, quando esprime il suo “Essere U-Mano”.
Le vibrazioni dell’inconscio emergono sulla carta, de-scrivendoci il paesaggio
interiore in cui il focoso magma inconscio, l’energia che sprigiona e il suo
comportamento conscio sono inseparabilmente uniti in un’unica identità:
l’In-Dividuo, l’indivisibile.
Come
esprimeva anche Jung, il processo di
individuazione è quel meccanismo attraverso cui l’Uomo fa emergere alla
coscienza, il contenuto energetico di quelle grotte in cui ha residenza
l’inconscio.
Di fronte
m'eri Sicilia, o nuvola di rosa
sorta dal mare! E nell'azzurro un monte:
l'Etna nevosa.
Salve o Sicilia! Ogni aura che qui muove
pulsa una cetra od empie una zampogna
e canta e passa... Io era giunto dove
giunge chi sogna....
m'eri Sicilia, o nuvola di rosa
sorta dal mare! E nell'azzurro un monte:
l'Etna nevosa.
Salve o Sicilia! Ogni aura che qui muove
pulsa una cetra od empie una zampogna
e canta e passa... Io era giunto dove
giunge chi sogna....
Giovanni Pascoli
- L'isola dei poeti –
- L'isola dei poeti –
A
omaggio di questo primo compleanno della rivista Graphomania, un augurio che la
scrittura non smetta mai di rivelarci le pulsazioni del cuore e dell’anima di
quella Mano che trasmette fedelmente come un Sismografo!
Jennifer Taiocchi