venerdì 19 aprile 2013

MONACO BUDDISTA MEDITA ATTRAVERSO LA CALLIGRAFIA




Il monaco buddista che utilizza la calligrafia per indurre la meditazione
 
L’arte della meditazione attraverso la calligrafia è l’obiettivo di una dimostrazione del maestro dello zen Thich Nhat Hanh, in Bankok, dove espone più di una ventina di quadri con messaggi imbibiti di saggezza buddista.
Attraverso la calligrafia, una tecnica millenaria di origine cinese, Thich Nhat Hanh dirige la sua attenzione verso i movimenti gracili del pennello per immergersi in uno stato di meditazione e chiaroveggenza.
La calligrafia del monaco vietnamita, conosciuto per le sue numerose opere sul buddismo pubblicate ed esposte in tutto il mondo, così come il suo attivismo pacifista, sono realizzate in inglese e cinese con una miscela di tè e inchiostro nero su carta.


Forse i tracciati grafici in inglese non hanno la stessa eleganza visuale degli iconici caratteri cinesi, però l’intenzione del maestro di 86 anni non è solo quella di creare bellezza, ma anche ottenere che il pubblico pratichi la meditazione buddista attraverso la contemplazione.
 “Respira”, “Sorridi”, “Ora”, “Ascolta con compassione”, “Osserva profondamente”, “Tu sei adesso”, “Questo momento è pieno di meraviglie” o “La coscienza presente è il segreto della felicità” sono alcuni dei messaggi delle calligrafie in cinese e inglese.


L’autore raccomanda al pubblico che contempli il silenzio e concentri tutta la sua attenzione nei quadri, esposti alla mostra “Meditazione calligrafica” esposta in questi giorni alle pareti del Centro di Arte e Cultura di Bankok (BACC).
Il maestro di zen iniziò le sue opere di calligrafia nel 1994 come uno strumento per convincere i suoi seguaci dell’arte di vivere nel momento presente, anche se i suoi quadri sono considerati ora come opere di arte.

I messaggi del monaco alludono alla pace, la saggezza e le tecniche buddiste per raggiungere la felicità attraverso la respirazione cosciente e la contemplazione del presente.
 “La pratica della contemplazione cosciente ci aiuta a riconoscere le meraviglie della vita nel momento presente”, così indica il maestro vietnamita in uno dei testi esplicativi che accompagnano la sua opera.
Sull’opera “Coscienza, concentrazione, introspezione”, Thich Nhat Hanh risalta l’importanza di essere coscienti del semplice fatto di respirare e agire con compassione in ogni momento.
“Il fondamento di essere coscienti è prestare attenzione al momento nel quale espiriamo ed inspiriamo. Unendo corpo e mente. Essere coscienti ci induce verso la concentrazione e l’introspezione”, sottolinea.
Per il bonzo vietnamita, il nirvana non si trova nell’aldilà bensì nel preciso istante del presente, persino nel momento di bere una tezza di tè.

“Il miracolo non è camminare sul fuoco o galleggiare nell’aria. Il miracolo è camminare in Terra ed essere coscienti della meraviglia della vita e le opportunità di essere felice”, manifesta il popolare autore accanto ad un’altra sua calligrafia: “Il miracolo è camminare in Terra”.

Il venerando monaco ha pubblicato più di 100 libri e insegnato a migliaia di persone i suoi concetti del “buddismo compromesso”, che pone l’accento sulla meditazione, la pace e la giustizia sociale.
Nato nella regione centrale del Vietnam nel 1926, Thich Nhat Hanh entrò in un monastero zen a 16 anni e negli annni ’60 studiò religione comparata all’Università di Princeton e fece lezione di buddismo alla Columbia University negli Stati Uniti, prima di intraprendere una campagna a favore della pace in Vietnam.

Proposto per il premio Nobel della pace da Martin Luther King, le autorità del Vietnam del Sud e del Nord gli proibirono il rimpatrio nel 1973, e dovette rifugiarsi in Francia, dove fondò il monastero di Plum Village, che ora conta con sedi in vari Paesi del mondo.
L’esilio durò fino al 2005, anno in cui poté tornare a toccare il suolo vietnamita, paese che ha continuato a visitare con regolarità, quando già era convertito in attivista e conferenziere di fama mondiale.
 

Fonte: larazon.es